Il Tribunale di Macerata ha stabilito che il diritto dell’ex coniuge, titolare di assegno divorzile, all’attribuzione di una quota della pensione di reversibilità deve essere commissurato a parametri diversi dalla sola misura dell’assegno divorzile già percepito
Tra le controversie che riguardano il diritto di famiglia, lo Studio Legale Torresi & Associati ha assistito la titolare di assegno divorzile nel giudizio contro un istituto pensionistico, al fine di ottenere l’attribuzione della quota della pensione di reversibilità a lei spettante, in concorso con altra titolare di assegno divorzile (seconda moglie del pensionato deceduto) e con la coniuge superstite (terza moglie del pensionato deceduto).
In base ai criteri fissati dalla normativa in materia ed ai correttivi individuati dalla giurisprudenza di legittimità, si è conseguito dinanzi il Tribunale di Macerata il riconoscimento in favore della propria assistita di una quota di reversibilità maggioritaria, svincolata dall’entità dell’assegno di divorzio e commisurata agli anni di matrimonio, al contributo dato alla realizzazione professionale dell’ex coniuge, alle condizioni economiche e personali della richiedente.